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La funzione sociale delle Biblioteche accademiche. La Community Library che vorrei

L’evoluzione del ruolo culturale della biblioteca è strettamente connesso alla trasformazione delle sue funzioni: ne deriva una parallela modificazione del modo di concepirne l’assetto organizzativo e gli obiettivi programmatici.

L’argomento, da tempo al centro del dibattito dei professionisti del settore, è divenuto sempre più pressante. La vasta ed articolata bibliografia sul tema appare orientata, nelle pubblicazioni più recenti, verso prospettive di studio innovative sul posizionamento delle biblioteche nel proprio contesto territoriale, soprattutto alla luce delle trasformazioni sociali concernenti le dinamiche della vita quotidiana, l’applicazione delle tecnologie digitali e le modalità di apprendimento e di trasmissione della conoscenza.
In questo scenario, le biblioteche accademiche devono attualizzare il proprio ruolo, sia potenziando la propria competenza distintiva di mediatori dell’informazione, declinata verso un’utenza diversificata e con esigenze specifiche, sia intraprendendo nuovi percorsi d’innovazione, attuando politiche di sviluppo funzionali al conseguimento degli obiettivi strategici del proprio Ateneo.
Il modello di biblioteca intesa come sistema di acquisizione, conservazione, sviluppo, mediazione e fruizione dei documenti, non è più in grado, oggi, di rispondere pienamente alle molteplici attese dei propri fruitori e sta lasciando spazio a nuove soluzioni organizzative aperte ad una maggiore diversificazione dei servizi, con l'obiettivo di connettere l'offerta bibliografica con la visione di luogo di aggregazione multifunzionale.
Nell’ambito dell’odierno quadro concettuale, infatti, il ruolo della biblioteca accademica è definito in termini di impegno sociale, secondo una percezione che ne esalta la vocazione di istituzione centrata sulla Comunità. Ciò implica una nuova visione della biblioteca che la pone in linea con la Terza missione dell’Università, soprattutto in un contesto in cui essa si configura come possibile soggetto attuatore di politiche di welfare.
Le biblioteche universitarie sono chiamate a svolgere un ruolo chiave nei processi di crescita e di costruzione dell’identità di ciascun territorio, in quanto vicine ai luoghi di vita e alle persone.
Devono, pertanto, essere in grado di intercettare una pluralità di istanze, di ascoltare ed interpretare la domanda di conoscenza proveniente dalla Comunità, di creare condizioni di prossimità attraverso un coinvolgimento attivo dei propri utenti nelle occasioni di dialogo, partecipazione, confronto e stimolo della creatività. Le trasformazioni in corso rendono necessario porre grande attenzione alle strategie di avvicinamento e di consolidamento dell’utenza, che vanno progettate, attuate, verificate e periodicamente ridefinite, mettendo in atto azioni che favoriscano:
- l’ampliamento delle reti bibliotecarie esistenti ed il rafforzamento dei rapporti di collaborazione con le Associazioni culturali, gli Enti locali, le Piccole e Medie imprese, le Scuole, i Musei e le Istituzioni presenti nel contesto territoriale di riferimento, al fine di conseguire il potenziamento dei servizi all’interno di specifici piani di sviluppo, a vantaggio della Cittadinanza;
- la capacità di coinvolgimento della Comunità locale che renda la biblioteca luogo strategico di condivisione dei saperi, attraverso le iniziative di promozione della lettura, le esperienze di storytelling, storyboard e gamification, la valorizzazione didattica del patrimonio bibliografico, l’organizzazione di attività culturali di gruppo finalizzate a favorire l’educazione alla solidarietà e la crescita civile della popolazione;
- la realizzazione di attività concernenti il Public engagement, quali l’organizzazione di concerti, mostre fotografiche e pittoriche, open day, seminari, conferenze e altri eventi culturali di pubblica utilità aperti alla Comunità, le attività volte a garantire l’apprendimento permanente (lifelong learning), la creazione di blog e siti web interattivi e/o divulgativi. Si tratta di garantire ad
ogni cittadino la possibilità di accedere alla cultura in forme moderne, mediante la realizzazione di
attività collettive e progettuali in grado di creare condizioni di equità all’interno della Comunità
territoriale, al fine di avvicinare persone di provenienza geografica, estrazione culturale ed
aspirazioni diverse.
Nel campo delle biblioteche accademiche emergono in maniera significativa elementi di responsabilità sociale: tra le doverose ed auspicabili azioni da intraprendere si colloca, altresì, il
potenziamento delle attività di orientamento e dei servizi a favore degli utenti diversamente abili,
attraverso l’impiego delle moderne tecnologie e di idonei ausili, nell’ottica di una progettazione che si caratterizzi per la continuità dei percorsi, anche attraverso l’individuazione di un gruppo di lavoro chiamato ad assumere un ruolo di regia nell’ascolto dei bisogni e nell’individuazione dei sostegni.
Se per Terza missione intendiamo l’insieme delle iniziative con le quali le università entrano in
interazione diretta con la società, affiancando le attività tradizionali di didattica e di ricerca, assumono particolare importanza i servizi complessivi che le biblioteche accademiche possono erogare anche a beneficio delle professioni e in riferimento alle più ampie esigenze delle entità produttive locali.

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Angelo Vacca, MD, PhD

Professor of Medicine
Department of Biomedical Sciences and Human Oncology
Chief Clinica Medica "G. Baccelli"
University of Bari Medical School
I-70124 BARI (Italy)

Phone +39-080-5478057
Fax +39-080-5592189
e-mail angelo.vacca@uniba.it