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Etica e Legalità – Riappropriamoci dei principi morali

a cura di Marina Basile

In una società sempre più alla deriva, nella quale si registra una progressiva perdita di valori, soprattutto da parte delle nuove generazioni, occorre trovare il tempo per soffermarsi su tematiche importanti e aprire le nostre menti verso nuovi e più attenti spunti di riflessione. Per far ciò occorre, prima di tutto, cercare di comprendere qual è il corretto metro di misurazione di ciò che è bene e ciò che è male, in modo da capire se si è agito in maniera etica, morale e legale.

Ecco dunque che le due parole-chiave “Etica e Legalità” vengono prepotentemente a galla e aprono a nuovi spunti di riflessione.

Con questa consapevolezza il Prof. Vacca, direttore della I Clinica medica “Baccelli”, presso il Policlinico di Bari, candidato al ruolo di Rettore per l’Università degli studi di Bari, ha organizzato, presso il Palace un importante convegno su tali tematiche. con la collaborazione dell’Università degli Studi di Bari e dell’Associazione Socio-Culturale “Il Vaso di Pandora”, presieduta da Severina Bergamo, e con il patrocinio del Comune di Bari.

“Ho pensato di organizzare questo incontro in cui ho voluto dare rilievo all’etica e alla legalità perché esse rappresentano il collante della nostra società, le colonne portanti della stessa. Il fatto di essere etici, vuol dire possedere capacità decisionali del proprio comportamento che non devono assolutamente ledere il benessere del prossimo. La mia etica è sempre stata rispettosa della legalità. La scelta di questo argomento, trasversale a tutti gli ambiti sociali e professionali, è oggi quanto mai particolarmente sentito. Per questa ragione, ho raccolto le sollecitazioni venute da più parti, per realizzare un incontro a valenza nazionale per il quale ho ricevuto il supporto e il patrocinio di importanti istituzioni, sia pubbliche che private. Mi piacerebbe che etica e legalità divenissero materie della nostra università, inserite in qualunque piano di studio.– ha dichiarato il Prof. Vacca in apertura dei lavori”.

L’incontro, moderato dal Dr. Antonio Gelormini, giornalista di grande esperienza e rilevanza nazionale, ha visto la partecipazione di sociologi e giuristi della nostra Università quali i Professori Clemente e Voza e la Dottoressa Losurdo, ma anche di esperti di etica e applicazione del diritto, quali il Prof. Bellino, il Sostituto Procuratore Dr. Iacobellis e il Dr. Alemanno.

Prestigiosi anche i rappresentanti della società civile nelle persone del Dr. Battipede, scrittore, del Dr. Deiana di ConfAssociazioni, e di Mons. Lanzolla, parroco della Cattedrale di Bari.

Molto interessanti tutti gli interventi. Apripista Don Franco Lanzolla che ha voluto sottolineare come le morali tradizionali oggigiorno risultino del tutto inadeguate. “Prima avevamo una religione sociale con le sue sanzioni. L’individuo era subalterno ad un’autorità e il bambino veniva educato alle regole e alle corrispondenti sanzioni. Oggi siamo tutti figli di una crisi morale in cui è venuto meno il ‘senso di Dio’. Anche nella religione c’era una visione normativa e precettistica sottoposta ad un controllo morale. Era anche diffuso il senso del bene comune, anche se noi meridionali tale senso sfuggiva un po’ di più. L’uomo moderno, figlio della rivoluzione francese, non è più abituato a sottostare alle regole. Le figure genitoriali adesso non sono più esaustive. Sui social si trovano diverse figure che influenzano il processo educativo. Oggi certamente c’è bisogno di etica per fronteggiare la cultura del sospetto e dell’illegalità. Bisogna recuperare una certa stabilità e l’educazione della coscienza”.

Molto esaustivo l’intervento di stampo più economico di Angelo Deiana, Presidente nazionale di ConfAssociazioni il quale ha affermato: “Le reti vivono di un grande carburante, la reputazione. Tutti noi viviamo nelle reti, dalla famiglia allo stato. Le reti sono tante e su ognuna di esse potrebbe girare una morale diversa. Non tutte le morali sono uguali. La morale è la strategia e l’etica e la tattica. Accanto ad esse deve viaggiare la deontologia che ci permette di rendere applicabili una serie di morali. Dobbiamo recuperare il concetto di autorevolezza, mix di morale, etica e deontologia. Mi voglio soffermare anche sul tema della corruzione. L’Onu afferma che un tasso medio del 5% è sopportabile in una economia capitalistica per vincere la sfida. Il problema fondamentale è quando questa corruzione diventa un sistema a cascata e si spendono solo fondi pubblici. Quello che esiste sono solo i comportamenti di ognuno di noi. Più del precetto serve l’esempio”.

Degne di nota le considerazioni di Alemanno che spinge verso il ritorno all’insegnamento della civiltà dei comportamenti. “Conosciamo veramente la nostra Costituzione? Come facciamo a far capire ai ragazzi che la necessità di vivere e mettere in atto comportamenti etici e legali. Dobbiamo avere un ruolo consapevole e adattivo. Per un futuro positivo ci vuole un futuro consapevole. Oggi il male è diventato banale. La nostra coscienza si sta prosciugando perché il modo con cui rispondiamo agli stimoli esterni è sempre più veloce. La comunicazione non è più tridimensionale, ma è divenuta bidimensionale. Il comportamento dell’uomo non è proattivo ma reattivo. Occorre porsi questo problema in termini educativi. I ragazzi sempre meno sono abituati a concettualizzare. Oggi molte azioni sono banali e automatiche”.

Durante il convegno è emersa la necessità di sviluppare un confronto vivace, costruttivo e costante tra tutte le componenti della società: scuola, università, istituzioni locali e comunità religiose.

Due le parole-chiave sulle quali ci si è soffermati: “Etica e Legalità”, parole caratterizzate da profonde sfumature. Due parole strettamente collegate tra loro, ma pur sempre con un loro proprio significato. Dal lungo dibattito è emerso che l'etica riguarda “il modo di pensare” e “i valori dell'individuo nei confronti della vita”, mentre la legalità “è costituita dall’insieme delle norme volte a regolare i comportamenti in una data comunità”.

Si può quindi affermare, forse in modo un po' troppo azzardato, che l'etica riguarda qualcosa di statico e riflessivo, mentre la morale riguarda in un certo senso il comportamento definito in modo attivo. La prevenzione attraverso la cultura dell’etica e della legalità assume pertanto un ruolo fondamentale nel contrasto della illegalità.

Vacca nelle fasi finali del convegno ha voluto mettere in evidenza i concetti emersi nel corso del dibattito, concetti tutti di fondamentale importanza e che hanno avuto il pregio di arricchire il pubblico dei presenti. Nell’ordine si è parlato di - Prevenzione della illegalità (gen. Altiero); della Cultura del noi e esclusione della cultura dell’io (Don Franco Lanzolla); dell’essere un galantuomo, essere deontologico, essere autorevole (Deiana); del dovere di solidarietà (Iacobellis); dell’ Insegnamento della Costituzione ai bambini e agli adulti (Alemanno); dell’importanza della lettura e della necessità di liberare i ragazzi dai telefonini (Bellino); del rispetto delle regole, del senso della comunità e soprattutto del lavoro come processo di emancipazione della persona (Voza); della crisi del comportamento, della chiesa come agenzia di socializzazione e di moralità, dell’università come la Chiesa e dell’università come la famiglia (Clemente); di come rendere felici le persone perché esiste per tutti il diritto alla felicità, una felicità che non coincide con la ricchezza e dell’importanza della famiglia nella gestione di questo concetto (Losurdo) ed infine della creazione di un sistema concettuale che sia la propria coscienza e che sia il proprio io (Battipede).

“In tutti questi concetti e in queste frasi ho ritrovato la mia famiglia, come rete di formazione, quella famiglia di origine che mi ha insegnato il rispetto assoluto delle regole e il rispetto assoluto della società. Rispetto che potrà venire ad essere ripristinato solo attraverso l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole e nell’università - ha concluso Vacca”.

Versione più ampia dell'articolo riportato sul Quotidiano di Bari

(Fonte: bariconnessa.it)

Angelo Vacca, MD, PhD

Professor of Medicine
Department of Biomedical Sciences and Human Oncology
Chief Clinica Medica "G. Baccelli"
University of Bari Medical School
I-70124 BARI (Italy)

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